Aspettando Ognissanti andiamo a Basilicanova. Un’altra partita che dobbiamo vincere ad ogni costo per non perdere terreno da quei satanassi del Sorbolo che non si fermano neanche ai semafori; un’altra partita in cui sappiamo che i nostri avversari daranno tutto perché a fermare quelli che stanno lassù c’è troppo gusto.
Per
fortuna oggi pare che ci siamo. Un primo tempo che piace a tutti gli spettatori,
ovviamente a tutti quelli che sono venuti a tifare per noi.
Veloci, precisi, decisi su tutti i palloni. Andy e il Pibe si trovano a meraviglia; Chiesi e il Bego fanno la fascia 2000 volte e si arrabbiano se non li fai correre; il Trap e il Mambro sono una diga a centrocampo, ma una diga piena di idee; la difesa ti da più tranquillità dello scudo antimissile degli Stati Uniti e perfino Marco strabilia tutti con un paio di uscite a valanga durante una delle quali viene colpito duramente. Per fortuna quando gli spiegano che in panchina non abbiamo massaggiatrici, ma solo un allenatore e anche piuttosto virile si riprende rapidamente.
Ma
voi volete sapere come è andata.
Al
7° Chiesi, per dimostrare che quello della settimana scorsa non è stato un
colpo di fortuna per non usare altri termini, si ripete disegnando una splendida
parabola su una punizione dal limite. 1-0
Al
18° tutto in velocità e palla al centro dell’area al Pibe che batte il portiere
in uscita
Al
31° Scotti batte una punizione da centrocampo che lui vorrebbe mettere in
mezzo all’area e invece finisce in porta con l’aiuto di una avventurosa uscita
del portiere del Basilicanova.
Al
40° Andy, oggi quello che vorremmo sempre vedere in campo , salta anche il
portiere avversario e insacca quasi dalla linea di fondo.
Fine
primo tempo e 4-0 per noi: se non l’avessi visto con i miei occhi non l’avrei
creduto.
Secondo
tempo: entrano il Mino e il Leo al posto del Trap e del Mambro a centrocampo
e Auri al posto del Pibe.
Ci
regaliamo dieci minuti di follia in cui ci infilzano due volte e ci fa piacere
perché vuol dire che davanti abbiamo una squadra vera che non ci sta a perdere.
Poi riprendiamo a danzare football e a tentare di far segnare Auri. Lui però,
fedele all’impegno preso di segnare solo da Novembre riesce anche a farsi
cavare via dalla linea di porta da un difensore, che poi si becca il suo rimprovero,
una palla che avrebbe meritato cento volte di entrare. Così tocca al Ciancio
portare a 5 le nostre reti con una palombella dal limite dell’area. Ma non
era zoppo, lui, il meno giovane di questa banda di ragazzacci, che contrasta
e lotta a centrocampo che è un piacere guardarlo.
Nel
frattempo l’arbitro ha trovato modo di espellere due avversari, uno direttamente
dalla panchina, che pare gli spiegassero in maniera colorita di non apprezzare
il suo operato.
Dietro
di me un signore è della stessa idea: mi giro e gli chiedo “ Scusi, ma perché
secondo Lei il risultato dipende dall’arbitro? “ Mi risponde “ No, questo
no “. Mi basta mi stavo preoccupando di non essermi accorto che l’arbitro
ci aveva regalato 5 gol, solo che continuo a non capire perché allora si arrabbino
tanto.
E
adesso aspettiamo il Sorbolo il giorno di Ognissanti: dato che questa squadra
è nata tanti anni fa all’ombra di quel campanile siamo sicuri che Loro non
ci abbandoneranno in questa circostanza e saranno lieti di sentire salire
al cielo, invece di un canto Gregoriano, il nostro inno di vittoria.
E
poi quelli hanno le maglie rosse come i diavoli: Ianuae inferi non prevalebunt.